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Sbrollini (Az-Iv), con nostro emendamento più tutela a donne vittime di violenza

Violenza donne: Sbrollini (Az-Iv), con nostro emendamento più tutela a donne vittime di violenza

“Il provvedimento che rilanciamo

con questo emendamento è stato sviluppato e studiato anche nella precedente legislatura, in particolare da Lucia Annibali.

Il reddito di libertà interviene su un aspetto meno considerato ma molto importante della violenza sulle donne: la dipendenza economica che, oltre a sfociare spesso in violenza psicologica e fisica, costituisce un ostacolo ulteriore alla possibilità delle donne di denunciare i propri aguzzini”.

Lo dice la senatrice del Gruppo Azione-Italia Viva Daniela Sbrollini, firmataria, insieme alla capogruppo Raffaella Paita, di due emendamenti al decreto Lavoro che riguardano la violenza di genere, in arrivo in commissione a palazzo Madama.

“Chiediamo che il fondo per il reddito di libertà venga aumentato di 40 milioni di euro nei prossimi due anni.

E poi, che le donne vittime di violenza possano accedere all’assegno di inclusione, senza che l’eventuale marito violento possa impedirlo.

Due interventi importanti – aggiunge Sbrollini – frutto del lavoro anche delle colleghe Maria Elena Boschi, Elena Bonetti, Donatella Conzatti. Ora ci aspettiamo che il Parlamento accolga le nostre proposte”.

5 giugno 2023

Ricordiamo le tre fasi della violenza domestica descritte nel 1979 da Lenore Walker:

 La prima fase è quella in cui si accende la tensione tra i partner e che inizia attraverso una subdola violenza verbale. L’uomo violento manifesta un crescente nervosismo, un atteggiamento perennemente irritato, opaco e ambiguo che confonde la donna. Il distacco del partner è avvertito dalla donna come un potenziale segno di abbandono che la spinge ad evitare di contestare il proprio compagno od opporsi, assecondando ogni sua mossa ed ogni suo volere.

La seconda fase, improvvisamente, vede un’esplosione della violenza nelle forme più drammatiche.

La terza fase, infine, è caratterizzata in genere da una finta riappacificazione. L’uomo violento si riavvicina alla donna giurando pentimento e pronunciando scuse e parole d’amore a profusione, venendo prontamente perdonato e riaccolto.

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