Sanità

San Bassiano: inaugurato un dispositivo all’avanguardia per l’Endoscopia

Ospedale San Bassiano: Endoscopia, l’intelligenza artificiale per la diagnosi precoce del tumore del colon retto

L’ospedale San Bassiano si arricchisce di un’altra apparecchiatura all’avanguardia: si tratta di un nuovo videoprocessore compatto, integrato di modulo per l’Intelligenza Artificiale, installato su una colonna endoscopica. Frutto di un investimento di circa 40 mila euro, reso possibile grazie anche ad una donazione da parte dell’azienda Forgialluminio 3 con sede a Pedavena (BL), il sistema consente di identificare automaticamente le lesioni neoplastiche del colon, anche quelle più piccole che possono sfuggire all’occhio umano.

Il dispositivo è stato inaugurato ufficialmente questa mattina, alla presenza del Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza, del dott. Antonio Di Caprio, Direttore Sanitario dell’Azienda socio-sanitaria, il dott. Pierenrico Lecis, Direttore dell’U.O.C. Gastroenterologia dell’ospedale di Bassano; il dott. Stefano Andrea Grassi, responsabile dell’U.O.S. di Endoscopia del San Bassiano; insieme a loro, il sig. Pierluigi Cortese, legale rappresentante di Forgialluminio 3, l’azienda che ha contribuito a questa nuova acquisizione con un’importante donazione.

La nuova apparecchiatura

Oltre al software, la nuova apparecchiatura si caratterizza anche per un sistema di visualizzazione ad altissima risoluzione e per alcune caratteristiche studiate per agevolare al massimo l’attiva del personale sanitario, in particolare grazie alle dimensioni compatte e alla semplicità dei comandi. Il vero fiore all’occhiello, tuttavia, è naturalmente l’intelligenza artificiale: il sistema infatti confronta le immagini acquisite con un database composto da milioni di colonscopie eseguite nei centri più avanzati di tutto il mondo, individuando così la presenza anche dei polipi più piccoli.

«Questo naturalmente non si sostituisce alla competenza del clinico – sottolinea il dott. Lecis – ma certamente rappresenta un aiuto importante soprattutto in presenza di polipi molto piccoli o in quei casi in cui l’immagine è di non facile interpretazione. Non solo, rappresenta un valido supporto anche per giovani medici, che per quanto ben preparati inevitabilmente hanno un’esperienza più limitata. Il sistema in automatico riconosce anche le lesioni più piccole e le segnala allo specialista che conduce l’esame, finché questi non le esamina. In questo modo l’intelligenza artificiale migliora la nostra capacità diagnostica, consentendo un intervento assolutamente precoce, e sappiamo bene quanto sia decisivo questo fattore in oncologia».

Il commento del direttore dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza

«Questa nuova apparecchiatura – commenta il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza – conferma ancora una volta l’impegno di questa Direzione a sostenere l’ospedale San Bassiano. In particolare attraverso l’adozione delle più avanzate tecnologie. Si dice spesso che la medicina del futuro sarà sempre più di tipo preventivo, grazie ai progressi nei sistemi diagnostici e all’utilizzo sempre più esteso dell’intelligenza artificiale anche in sanità. Questo futuro al San Bassiano inizia a essere già una realtà e siamo pronti a sostenere questo percorso di innovazione. Investendo nelle tecnologie, ma anche nelle competenze dei nostri medici e operatori sanitari. Ringrazio dunque l’azienda Forgialluminio 3 per avere contribuito a questo importante risultato».

Le caratteristiche della nuova colonna endoscopica

Grazie alle sue caratteristiche, la nuova colonna endoscopica sarà dunque un supporto prezioso nell’ambito dell’attività di prevenzione e diagnosi precoce del colon retto. Mediante l’apposito programma di screening, trovando impiego negli approfondimenti diagnostici di secondo livello prescritti nei casi in cui nel campione di feci vengono individuate tracce di sangue.

«L’esame di secondo livello consiste appunto di una colonscopia – spiega ancora il dott. Lecis -, che è una procedura sia diagnostica sia di tipo interventistico. Se durante l’esame identifichiamo dei polipi si procede direttamente alla loro rimozione, già durante la stessa seduta e sempre per via endoscopica. Dunque senza alcun tipo di incisione. Voglio ricordare che in base alle linee guida internazionali i polipi, se individuati, vengono sempre rimossi. Rimossi perché c’è un 5% di probabilità che evolvano in un tumore. Successivamente viene condotto un esame istologico in base al quale viene identificato il livello di rischio e dunque definito il percorso di follow up del paziente.

E già al San Bassiano si sta pensando ad un’ulteriore evoluzione:

«Al momento il sistema di intelligenza artificiale fornisce un supporto per la sola individuazione delle lesioni – aggiunge il dott. Lecis -. Ma il sistema è già predisposto anche per una funzione più avanzata, non appena sarà disponibile un aggiornamento del software. A quel punto l’intelligenza artificiale potrà anche esprimere una valutazione qualitativa sulla lesione e suggerire se è da rimuovere o meno. Dunque migliorando anche l’appropriatezza del trattamento oltre alla sua tempestività».

Cos’è carcinoma del colon retto

Va ricordato che il carcinoma del colon retto è una malattia importante in termini di salute pubblica: è la seconda neoplasia più frequente nelle donne e la terza nei maschi. In entrambi i sessi rappresenta la seconda causa di morte per tumore. Il 90% delle persone si ammala dopo i 50 anni. Lo screening con il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci è associato a una riduzione della mortalità per tumore colorettale di almeno il 20% e ad una riduzione del n° di nuovi casi che può arrivare al 50%.

Nel Distretto bassanese dell’ULSS 7 Pedemontana ogni anno vengono eseguiti circa 14.000 test per la ricerca del sangue occulto nelle feci: il 4,0 % dei pazienti viene invitato ad eseguire un approfondimento di secondo livello tramite colonscopia, esame che ogni anno consente di diagnosticare e trattare precocemente circa 30 tumori del colon retto, a livello aziendale.

I numeri delle colonscopie

Nel 2022 negli ospedali di Bassano ed Asiago sono state eseguite 3.750 colonscopie. Di cui 621 come accertamento di secondo livello nell’ambito dello screening del tumore del colon-retto. In circa il 30% dei casi vengono individuati dei polipi. Questo parametro, che viene definito Adenoma Detection Rate (ADR), deve essere superiore al 25% secondo linee guida internazionali. Dunque un buon risultato, che potrà migliorare ulteriormente grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale, consentendo di identificare un numero ancora maggiore di polipi.

Test screening colon retto

Va ricordato che lo screening del tumore del colon retto prevede un test ogni 2 anni per tutta la popolazione tra i 50 e i 69 anni. È direttamente il servizio Screening dell’ULSS 7 Pedemontana a mandare l’invito ai cittadini tramite lettera a casa, con tutte le indicazioni. Il kit da utilizzare può essere facilmente ritirato e riconsegnato nella farmacia vicino a casa.

Fonte: ULSS 7 Pedemontana – Ufficio Stampa, Giovanni Bregant

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