Thiene e dintorni

Stagione Thienese di Prosa: decimo appuntamento con “L’ATTESA”

Il decimo appuntamento con la Prosa per la Stagione Thienese 2022/23 è martedì 28, mercoledì 29 e giovedì 30 marzo 2023 con L’ATTESA. Di Remo Binosi con Anna Foglietta e Paola Minaccioni, regia di Michela Cescon in una produzione Teatro di Dioniso, Teatro Stabile del Veneto. In collaborazione con Fondazione Musica per Roma, Teatro Stabile di Bolzano, ATCL Circuito Multidisciplinare del Lazio per Spazio Rossellini Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio.

«…I personaggi sono empatici, emozionanti, veri e si prova per Rosa e Cornelia grande simpatia:

soffri con loro, le ami con dolcezza, le adori, partecipi prima con una, poi con un’altra, poi con tutte e due…e alla fine non ti sorprendi di pensare che forse potrebbero essere la stessa persona. L’Attesa è proprio un testo per il palcoscenico, per gli attori, pieno d’invenzioni molto riuscite. Tutto è raccontato con freschezza e con un erotismo naturale nei confronti della vita e del mondo.

Alle due attrici viene richiesta un’adesione fisica ai personaggi totale, e il loro stare in scena diventa molto sensuale, non per un finto gioco di seduzione, ma per la loro immersione nel racconto. Un racconto sui corpi femminili, sulla punizione per il desiderio, la punizione di essere donne, sulla maternità, sull’amicizia, sull’amore, sul piacere, sulla lealtà, sulle differenze di classe… Due voci femminili che diventano un gran bel punto di vista, per portare in scena il nostro sguardo più personale ed intimo. I temi affrontati sono universali e, pur essendo ambientato in Veneto nel ‘700, sentiamo la loro storia molto vicina.

Il dramma è costruito attorno a due donne

che vengono allontanate e rinchiuse per nove mesi per nascondere entrambe una gravidanza. Si racconta una clausura, un’impossibilità ad uscire e mai, come in questi tempi, l’idea teatrale, anche semplice, di chiudere due personaggi all’interno di una stanza diventa vera, reale e sentita. Insieme ai miei collaboratori abbiamo costruito un luogo scenico che rappresenta la mente di Cornelia, il diario su cui lei scrive, dove la chiusura o l’apertura dei muri è metafora di una condizione interna, della vita del cuore; mentre la relazione con l’esterno viene raccontata dalla luce e dal buio, dalle ore del giorno e dai suoni della campagna estiva, e dalla natura prepotente che le circonda.

La messa in scena ha un segno classico,

per omaggiare il grande teatro, e alle attrici viene chiesto di non uscire mai, di avere a che fare solo con il loro corpo. Gli unici oggetti con cui lavorare sono un letto, due sedie e gli abiti dai colori forti e simbolici che con loro danzano una partitura serrata di cambi e di trasformazioni. Lo spettacolo ha un sapore nordico, un rigore fatto di direzioni, ritmo e spazio, per riuscire a riportare ciò che sentii dopo la prima lettura della prima stesura  de L’Attesa, ovvero il ritrovare  drammaturgicamente nel testo tutto ciò che c’è di materico e forte nel teatro veneto, nella mia lingua originaria, specialmente quello goldoniano, sapientemente mescolato ad autori amatissimi come  Bergman, Ibsen, Strindberg e anche Genet» (Michela Cescon)

«Mia moglie era in attesa di nostra figlia Giulia e io stavo leggendo le memorie di Casanova. Le avventure del grande seduttore si accompagnavano all’esperienza che stavo vivendo, con il procedere della gravidanza il corpo di mia moglie cambiava e insieme cambiava anche il rapporto che lei aveva con sé stessa e con le altre donne. La sentivo parlare con le sue amiche e intessere facilmente discorsi anche con donne molto diverse da lei, si scambiavano emozioni, consigli, paure e speranze. C’era tra loro una corrente di grande energia comunicativa. Proprio a partire da un dato intimo come quello del corpo gravido, le donne costruiscono una rete di confidenza e complicità di cui gli uomini sono assolutamente incapaci. Il maschio mito Casanova con la sua dispersiva sessualità, mi sembrava la prova di questa incapacità, cominciai così a pensare a una storia che mettesse a confronto. donne diverse entrambe incinta dello stesso uomo assente» (Remo Binosi)

Martedì 28, mercoledì 29 e giovedì 30 marzo 2023 

L’ATTESA
di Remo Binosi
con Anna Foglietta e Paola Minaccioni
regia di Michela Cescon

scene Dario Gessati
costumi Giovanna Buzzi
disegno luci Pasquale Mari
suono Piergiorgio De Luca

produzione TEATRO DI DIONISO TEATRO STABILE DEL VENETO
in collaborazione con FONDAZIONE MUSICA PER ROMA, TEATRO STABILE DI BOLZANO
ATCL Circuito Multidisciplinare del Lazio per Spazio Rossellini Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio
produzione esecutiva Teatro di Dioniso

Tutti gli spettacoli della 42^ Stagione Teatrale di Prosa iniziano alle ore 20.45.

Per informazioni e prenotazione:

Ufficio Cultura negli orari di apertura al pubblico, piazza A. Ferrarin 1, tel. 0445-804.745-746, teatro@comune.thiene.vi.it e cultura@comune.thiene.vi.it
La vendita al botteghino è possibile da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Per l’acquisto on line:

myarteven.it e vivaticket.com
Il programma della 42^ Stagione Teatrale Thienese è consultabile nei siti: www.comune.thiene.vi.it – www.myarteven.itwww.vivaticket.com e presso tutte le aziende di promozione turistica del vicentino.

Fonte: Comune di Thiene

Foto di copertina: L’ATTESA©fabiolovino

 

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ti potrebbe interessare...
Close
Back to top button
Verified by MonsterInsights