Lettere e Opinioni

Siamo prossimi ad un redde rationem?

Vicenza – Appena allentata la pandemia da “Covid-19” è probabile che il Presidente Giuseppe Conte come pubblico amministratore sia chiamato a rendere conto del suo operato. Redde rationem villicationis tuae: iam enim non poteris villicare: “rendimi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”. Detto en passant, secondo Franco Bechis del quotidiano “Il Tempo”, 12 aprile, mente i medici erano a mani nude, il premier già a fine febbraio aveva fatto acquistare da Palazzo Chigi mascherine, quintali di guanti, gel e bombole di ossigeno. 

In attesa del “ribaltone” – per alcuni a breve – proviamo a fare un giro d’orizzonte sull’attuale situazione, prima internazionale per poi calarci nella realtà autoctona:

  • La guerra fredda tra USA-URSS è passata alla storia, ora si affaccia il confronto USA-Cina. 
  • Le due portaerei americane nel Pacifico sono momentaneamente bloccate dal Coronavirus. La U.S. Navy sta evacuando migliaia di marinai dalla portaerei a propulsione nucleare USS Theodore Roosevelt all’ancora nel porto di Guam, nel Pacifico occidentale. Anche una seconda portaerei americana avrebbe a bordo un importante focolaio di Coronavirus. Si tratta della USS Ronald Reagan all’ancora in un porto del Giappone. 
  • La Cina ha minacciato Taiwan inviando la Liaoning – la prima portaerei operativa della Cina – e cinque navi da guerra di scorta che hanno attraversato lo Stretto di Miyako per raggiungere il nord-est di Taiwan l’11 aprile. 
  • Il 13 aprile l’aviazione militare statunitense ha condotto una propria “dimostrazione di forza” manifestando la propria disponibilità alla difesa con una ”elephant walk” di bombardieri sulla base aerea di Anderson a Guam. La manovra, che ha coinvolto una dozzina o più di velivoli che rullavano in formazione stretta poco prima dei rapidi decolli, è avvenuta anche in occasione delle esercitazioni aeree nordcoreane in corso per la celebrazione del compleanno del fondatore della nazione, Kim Il Sung – il nonno di Un. Il 7 aprile Pyongyang ha inoltre condotto quelle che sono state descritte come prove di lancio di missili da crociera multipli. Secondo “Stars & Stripes”, la principale fonte di notizie militari statunitensi, la predetta ”elephant walk” fa parte dei recenti tentativi del Pentagono di rassicurare il pubblico americano ed il mondo, che rimane in pieno stato di preparazione nonostante la pandemia di coronavirus che ha colpito duramente gli Stati Uniti, che per settimane è stato l’epicentro globale.
  • La Russia di Putin per il momento sta a guardare, ma non è inattiva. Insieme a Cina e Cuba ha inviato in Italia unità medico-militari per contrastare la pandemia “Covid-19”. Il 20 gennaio Vladimir Putin ha presentato il suo progetto di riforma alla Duma – Parlamento russo – una serie di modifiche alla Costituzione che ora, dopo l’approvazione del Parlamento, dovranno essere sottoposte a referendum tra la popolazione. Ci sia permessa l’osservazione che “la Costituzione più bella del mondo” non è mai stata votata dal cosiddetto “popolo sovrano”. Le nuove norme russe accentuano il presidenzialismo e servono innanzitutto a garantire a Putin di potersi ricandidare per l’ennesima volta dopo la scadenza del 2024, a conferma che la Russia è destinata a restare una dittatura mascherata.
  • Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell’OMS, ha ottenuto il suo incarico grazie alla Cina, che lo ha sostenuto nelle elezioni del maggio 2017. Ora, Tedros sta guidando l’OMS, un organo delle Nazioni Unite, fornendo copertura per il regime cinese, mentre tenta di sottrarsi alla responsabilità della pandemia globale di “Covid-19”. Le autorità cinesi stanno tessendo una falsa contro-narrazione, in cui la Cina sarebbe stata vittima di un virus straniero che avrebbe rapidamente cercato di contenere. 
  • In Svezia, Danimarca, Repubblica Ceca, Sud Dakota, Corea, Giappone, Taiwan, Hong Kong, Australia hanno registrato un più basso aumento del numero di morti per coronavirus. A differenza della maggior parte dell’Europa, non hanno imposto l’isolamento, e le scuole elementari, i negozi, i caffè, i ristoranti e i bar rimangono aperti. In genere non si ordina alle persone di rimanere a casa, anche se si dice loro di isolarsi al primo segno di “leggeri sintomi da freddo”. A tutti si consiglia di “mantenere le distanze” nelle palestre e negli impianti sportivi, piuttosto che evitarli del tutto. E poi anche paesi che hanno applicato una via di mezzo come l’Olanda e gli USA hanno mortalità dimezzata rispetto a noi.
  • Il 27 marzo 2020 l’attesissima teleconferenza del Consiglio europeo non ha concluso nulla e ciò potrebbe avere conseguenze drammatiche. L’Ue potrebbe presto sciogliersi. 
  • L’Italia è un paese assolutamente mal gestito da un personale politico inqualificabile, e L’Ue è ben coscia di questo. Vedasi il rifiuto dei Covid bond, Euro Bond, Piano europeo di recupero, Pandemic Bond, Emergency Bond (che comunque sono debito), ma anche la questione ECCL e MES. La tragedia della pandemia da “Covid-19” sta creando anche disastrosi effetti sull’economia mondiale e, come sempre, ci sono quelli che speculano sull’emergenza per i loro fini elettorali. Diamo qualche numero: la Banca Centrale Europea ha acquistato negli ultimi quattro anni circa 363 miliardi di euro di titoli emessi dal Ministero del Tesoro Italiano, titoli che sono serviti a tenere in piedi la baracca. Adesso, i nuovi interventi decisi dalla Bce per fronteggiare la crisi, prima 120 miliardi di euro e poi il grosso intervento di 750 miliardi, porteranno all’Italia altri 122 miliardi di euro. Si comprende quindi il no ai Bond e il sì al MES di olandesi e tedeschi. Insomma, laddove non si fosse ben capito, l’Italia attraverso il quantitative easing continua a vivere a credito e gli altri paesi dell’Ue presto o tardi decideranno qualcosa. 

Questi alcuni sguardi al panorama internazionale. Passiamo ora da dare qualche occhiata alla situazione interna:

  • Il 15 aprile Michele Gandolfi, dottore in economia, investigatore privato autorizzato, abilitato alle indagini penali per la difesa, la parte civile e la parte offesa da reato, ha analizzato il Decreto Legge 25 marzo 2020, n. 19 – Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da “Covid-19”, e afferma che: «Tenuto conto che l’organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato la pandemia da “Covid-19″… Non è vero – sostiene –, l’OMS o WHO ha solo detto che “…Abbiamo quindi valutato che “Covid-19″ può essere caratterizzato come una pandemia. Pandemia non è una parola da usare con leggerezza o disattenzione.” L’OMS, usando il condizionale e giocando con le parole, ha scorrettamente lasciato i singoli stati liberi di gestire la situazione a loro discrezione non ha dichiarato espressamente lo stato di pandemia. […] il Decreto Legge dichiara che le nuove misure che dovranno essere adottate, che non vengono come vedremo adottate dal presente decreto, dovranno rispettare il principio di proporzionalità e necessita, come impone l’articolo 97 della Costituzione Italiana e la giurisprudenza della Corte di Giustizia Ce – senza questa precisazione, che costituisce l’unico limite alla eventuale delega legislativa conferita al governo, mancano alcuni criteri direttivi e limiti temporali precisi, il Capo dello Stato, garante della Costituzione, probabilmente non avrebbe promulgato nemmeno questo Decreto.» Qui  l’articolo “Coronavirus, Un Decreto Illegittimo E Incostituzionale” che analizza punto per punto le violazioni macroscopiche alla Costituzione del provvedimento governativo.
  • Il 15 aprile a Prato la Camera Civile degli Avvocati di Prato si è fatta promotrice di un’iniziativa che vuole sottolineare l’incostituzionalità dei provvedimenti presi dal nostro Governo, “che sta ledendo libertà costituzionalmente tutelate in nome di una asserita ma non provata emergenza”. “Il DPCM 10 aprile 2020 altro non è che un atto amministrativo del Presidente del Consiglio dei Ministri che, nel momento in cui limita la libertà di circolazione delle persone prevedendo un contenimento universale per asserite esigenze sanitarie. 
  • Il 15 aprile l’Assessore Giulio Gallera dichiara: «L’ospedale in Fiera (a Milano. Ndr) non è servito a ricoverare centinaia di persone», ma è costato 21 milioni di euro – Da “stiamo facendo la storia” a “non è servito”: la vita (fallimentare) dell’ospedale in Fiera. 
  • Lockdown per “Covid-19” in sé non è ragione di rischio economico. Lo è invece la decisione di fermare tutte le attività economiche, che abbiamo visto altrove non è stata praticata.
  • A fronte di questo blocco non sono stati previsti dei meccanismi che avrebbero arrestato i costi del sistema produttivo. Ciò significa che gli imprenditori (che non sopportano solo il costo del lavoro, parzialmente tamponato dalla Cassa integrazione) stanno distruggendo il capitale sociale. Ovviamente è impensabile che siano erogati capitali a fondo perduto da parte dello Stato; ma va rilevato che nemmeno le garanzie del governo sono appetibili ed efficaci, poiché si tratta di un ulteriore indebitamento pubblico. Il problema dell’arresto dell’attività economica è che porta anche problemi di salute, con persone che moriranno o soffriranno per le sue conseguenze, ma nessuno le collegherà alla quarantena. Insomma, questo governo non ha previsto un programma di ripartenza del sistema economico che in ultima analisi sostiene lo Stato con le sue tasse.  

È a fronte di questo giro d’orizzonte che alcuni industriali veneti hanno cominciato ad auspicare un abbandono di Luca Zaia dalla ex LN oggi «Lega per Salvini premier» per metterlo alla testa di un Veneto indipendente o comunque federato o confederato. 

In questo senso potrebbe essere letto l’endorsement di Massimo Malvestio, avvocato-finanziere di Treviso che il 10 Febbraio 2020 dichiarava: «Mi trovo in grande imbarazzo. Sono amico di Roberto Brazzale da 50 anni, e ne ho una stima infinita. Ma Zaia è riuscito a ottenere e soprattutto a mantenere un consenso impressionante. Avere una figura che porta coesione è un grande asset per il Veneto, una figura che sarebbe in grado di fare qualsiasi cosa. Se non la fa, significa che ritiene non ci siano le condizioni. Quando punta a un risultato, ci riesce, si vedano Olimpiadi e marchio Unesco per le Colline del Prosecco. Per fare di più ci vorrebbe una Regione più attiva e più interessata a obbiettivi di carattere generale. Io Brazzale lo capisco sull’autonomia, ma la differenza fra lui e Zaia è sulla strategia, o forse sulla tattica, non sui contenuti. Un po’ di figure come Brazzale in più, e anche Zaia potrebbe fare di più. Spero che Brazzale riesca a canalizzare il suo talento al meglio, perché è un fuoriclasse.» 

Puntualmente il 4 Marzo 2020:  Roberto Brazzale dichiara che non correrà contro Zaia. L’imprenditore era corteggiato dal Partito dei veneti come candidato governatore, ma resterà in azienda.» 

Al momento molti rimangono perplessi, perché Luca Zaia sinora non si è dimostrato un “Cuor di Leone”. Quanti tentennamenti (vedi l’autonomia), che sono poi caduti in nulla di fatto. È accusato dalle opposizioni di molte inversioni di rotta orientate sulla direzione del vento. Si aggiunga che Roberto Brazzale in un intervista di un anno fa avanzava cautele sul metodo democratico citando un libro di Hans-Hermann Hoppe «Democrazia: il dio che ha fallito». 

La pandemia da “Covid-19” ha dimostrato come la sanità abbia dato risposte diverse a seconda delle Regioni. E una Regione come il Veneto, con una popolazione quasi equivalente a quella della Danimarca, ha risposto meglio di altre. Questo induce alcuni imprenditori ad aumentare l’apertura per un cambiamento. Tuttavia a un tale spiraglio dovrebbe corrispondere una democrazia molto sensibile, molto differenziata, molto attenta e vigilante nella quale tutti i cittadini possono sentirsi a casa propria e presi sul serio. Abbiamo sì bisogno di parlamenti e governi efficienti, ma c’è necessità anche di un controllo diretto-democratico ben praticabile per poter determinare anche noi stessi le nostre condizioni di vita. 

La questione allora è sempre la stessa: l’attuale governo sta distruggendo il tessuto industrial-produttivo. Si potrebbero pertanto materializzare l’appoggio di questo settore all’autodeterminazione del Veneto, magari mettendo a capo una figura “accattivante” come Luca Zaia. Un politico, comunque, che secondo il sindacato degli imprenditori LIFE non conosce come funzionano le fabbriche, considerato che in un’intervista televisiva del 18 aprile, sosteneva che gli impianti con 100 dipendenti potranno presto iniziare l’attività con 10-15. Ma nocciolo allo stato attuale rimane: che tipo di istituzioni governerebbero tale autodeterminazione? Perché è ovvio che se assomigliassero a quelle italiane, beh…! allora come dicono i veneti: pexo el tacon del sbrego”.

Non a caso qualche indipendentista veneto della prima ora rammenta un’opera di Ermanno Olmi (il bergamasco che scelse di vivere i suoi ultimi anni ad Asiago, e prese casa vicino a quella dello scrittore Mario Rigoni Stern) che nel film drammatico-storico del 1978: “L’albero degli zoccoli” narra di comunità minime e deboli, ma in cui nessuno avrebbe rubato al vicino neppure un chicco di frumento, a costo di morir di fame, non per paura di esser scoperto, ma per la vergogna che avrebbe provato di se stesso.

Enzo Trentin

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