Economia

Il mercato del lavoro nel vicentino

Da Marina Bergamin, del dipartimento mercato del lavoro della Cgil di Vicenza, riceviamo e pubblichiamo…

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Vicenza – In attesa di capire gli effetti del coronavirus sul lavoro e sull’economia, si analizzano i dati vicentini del mercato del lavoro 2019. L’economia è  stata in  “significativo rallentamento” in tutto il mondo, Italia e Vicenza comprese. A Vicenza il saldo tra assunzioni e cessazioni nell’intero 2019 è positivo ma inferiore al saldo del 2018. Cassa integrazione in ripresa; stabili i contratti a termine e i part-time involontari…

Nelle scorse settimane sono stati pubblicati i dati di Veneto Lavoro in merito ad assunzioni/cessazioni dell’anno passato. Crediamo sia utile uno sguardo vicentino, estrapolando i dati e integrandoli con le analisi fornite dalla Cciaa di Vicenza. Ricordando in premessa che si tratta di dati amministrativi, ovvero di contratti di lavoro cioè e non persone (che possono avere anche più contratti in un anno).

Andamento economico

La Regione, come già detto nei trimestri precedenti, conferma “un’economia mondiale in significativo rallentamento”. Numerosi i focolai di crisi: guerra tariffaria, Brexit,  crisi Usa/Iran,  crisi in medio oriente, crisi del comparto automobilistico tedesco: tutto ciò ha lasciato segni profondi anche nel nostro Paese, tradizionalmente esportatore. Paese, peraltro, ancora fanalino di coda in quanto a crescita tra i paesi europei. I dati del PIL, purtroppo, confermano le ipotesi peggiori fatte a inizio d’anno. La crescita è timida e ancora intono allo zero virgola (0,3% in Italia, 0,4% in Veneto precisamente).

Andamento mercato del lavoro

Per quanto riguarda i movimenti del mercato del lavoro a Vicenza nel 2019, il saldo tra assunzioni (106.415) e cessazioni (102.370) è POSITIVO per 4.045 unità, il 2018 era stato di 7.990 unità. Rispetto all’anno precedente c’è un calo del 15% nelle assunzioni e del 12,5% nelle cessazioni.

Assunzioni

Come in tutto il Veneto, sono in leggera crescita i contratti a tempo indeterminato: erano il 15,5% nel ‘18, sono il 19,5% nel 2019. Ma contratti a termine e somministrati rappresentano quasi il 73% delle assunzioni (rispetto il 77,6% del 2018). Fermo l’apprendistato al 7,7%. Cresciuti i part-time: 32,9% oggi, rispetto il 31% del 2018. Sono p.t. soprattutto femminili, spesso non volontari. Tra le assunzioni, cresce il manifatturiero ma soprattutto il terziario (in specie i servizi alla persona)

Cessazioni

Le cessazioni sono attribuibili in larga parte (57%) al fine termine dei contratti, seguono le dimissioni (29%), mentre i licenziamenti individuali e collettivi sono il 6,3% del totale. Al 31.12.19 per Vicenza V.L. parla di 55.800 disoccupati (dati dei CPI, non del tutto ‘puliti’ e quindi il dato effettivo è nettamente inferiore). Di questi ben  29.700 sono iscritti nelle liste da oltre 2 anni. I tassi di occupazione vicentini, comunque, continuano ad essere discreti rispetto all’Italia.

Secondo i dati della Cciaa di Vicenza il riepilogo vicentino è questo:

  • Tasso di occupazione 68,1% (ma uomini 76,6% donne 59,4%)
  • Tasso di disoccupazione 4,7% (ma uomini 3,9% donne 5,7%)
  • Tasso di disoccupazione giovanile 9,4% (dato veneto 18%, dato nazionale 29%)

Il quadro quindi non è del tutto confortante e merita di essere tenuto d’occhio, soprattutto quest’anno, poiché anche questa crisi da coronavirus  picchia forte sui lavoratori più deboli (giovani, precari,  apprendisti, contrattisti a termine, part-time, stranieri) il cui salario è di norma piuttosto basso e non tutti sono coperti da ammortizzatori sociali.

Assieme ad un nuovo modello di sviluppo, noi crediamo si debbano rivedere anche gli ammortizzatori sociali, affinché diventino universali, a prescindere dal settore o dall’azienda di appartenenza o dal contratto che si ha. Al solito: il compito è di tutti, delle parti sociali, delle Istituzioni e della politica.

Marina Bergamin – Dipartimento mercato del lavoro Cgil Vicenza

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