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Basket, Famila Schio in campo, ma a porte chiuse

Schio – Dopo due settimane di stop forzato legato dall’emergenza coronavirus, torna il campionato di serie A1 di basket femminile. Domani, martedì 3 marzo alle 20, il Famila Wuber Schio ospiterà, al PalaRomare, le biancoverdi lombarde della Della Fiore Broni.

La Federazione italiana pallacanestro ha infatti dato il via libera a disputare questo incontro, valido per la 22esima giornata, ma a porte chiuse. Questo significa che il pubblico non potrà accedere al palazzetto. La Lega Basket Femminile ha però deciso che le partite a porte chiuse verranno trasmesse in chiaro sulla piattaforma Lbf Tv.

Per quanto riguarda il torneo italiano Broni, come Schio, non scende in campo dal 16 di febbraio. In quell’occasione, nella sesta giornata di ritorno, le arancioni si sono imposte su Battipaglia per 48-70, mentre le pavesi hanno incassato una sconfitta di misura (87-85) a Torino. In campo europeo, invece, il Famila ha disputato la gara contro Girona il 20 febbraio, ma non quella del 27, contro Sopron.

“A noi è dispiaciuto molto non giocare l’ultima partita della regular season di Eurolega – ha commentato, a questo proposito, la capitana arancione, Francesca Dotto -. C’è differenza tra ottenere un terzo posto così anziché giocarselo sul campo”.

Nonostante la gara non sia stata giocata, infatti, il Beretta Famila Schio si è classificato terzo nel girone B ed è quindi stato ammesso alla seconda fase della massima competizione europea per club di basket femminile.

“Non c’è rimpianto per non aver raggiunto il secondo posto, c’è piuttosto amarezza. Siamo comunque contente di essere passate e non vediamo l’ora di giocarcela con Praga. Facendo il punto sul campionato, ora affronteremo in serie Broni e Sesto San Giovanni, due squadre che all’andata hanno dimostrato di poterci mettere in difficoltà”.

“Sarà strano giocare a porte chiuse, il nostro pubblico ci dà sempre una mano, quindi ci mancherà il loro apporto. Molto importante tornare a giocare però, ritrovare il ritmo partita, anche in vista di Praga. La pianificazione del lavoro in questo periodo è stata dura soprattutto per lo staff”.

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