Veneto

Bonifica ex Miteni. Un piano entro l’anno

Vicenza – La Regione Veneto, insieme a Comune di Trissino, Provincia di Vicenza e gli altri enti coinvolti, impone alla proprietà della ex Miteni di presentare i progetti di bonifica dell’area di quello che era lo stabilimento produttivo di Trissino, entro il 31 dicembre prossimo. Questo l’esito della Conferenza dei servizi relativa al procedimento di bonifica e messa in sicurezza dell’area Miteni, che ieri pomeriggio, a Vicenza, ha visto intorno ad un tavolo tutti gli enti coinvolti.

“Compiuta l’analisi tecnica dell’attuale situazione del sito – spiega una nota di Palazzo Balbi -, considerato che a novembre 2018 è stato presentato dalla società Miteni il progetto di bonifica, visti i tempi trascorsi e considerando i risultati delle ultime analisi sui pozzi della barriera idraulica, gli enti hanno deciso di procedere senza indugi fissando una scadenza perentoria. La proprietà dovrà presentare, entro il 31 dicembre 2019, l’aggiornamento del documento di analisi del rischio per i suoli e, sempre negli stessi termini, il progetto di bonifica delle acque di falda. Decorso inutilmente il termine del 31 dicembre, gli enti procederanno con l’intervento pubblico sostitutivo in danno dei soggetti responsabili”.

Nella seconda parte della conferenza c’è stato un confronto con i rappresentanti della proprietà, accompagnati dal curatore fallimentare, durante il quale sono stati analizzati i progetti previsti e verificata la possibilità che siano presentati secondo il termine previsto. “In questo modo abbiamo una data certa per il progetto che permetterà l’avvio della bonifica del sito – ha spiegato Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all’ambiente –. Fino a questo punto, la Regione ha fatto quanto in suo potere in materia. Abbiamo anche messo a disposizione tre milioni di euro per la bonifica. Adesso, per agire rapidamente, è fondamentale che il governo accolga la richiesta del presidente Zaia di nominare un commissario straordinario per la bonifica dell’area ex Miteni”.

“La legge nazionale – ha aggiunto l’assessore – prevede che il responsabile dell’inquinamento intervenga con la bonifica, ma l’iter è molto lungo. Prima deve essere fatta un’indagine preliminare sui livelli delle concentrazioni di soglia di contaminazione, quindi un piano di caratterizzazione e successivamente la procedura di analisi del rischio. Poi, finalmente, il responsabile dell’inquinamento deve predisporre il piano di bonifica e, infine, intervenire con la bonifica. Questo prevede la legge nazionale, con tempi lunghissimi. E, nel frattempo, non è previsto che l’ente pubblico possa sostituirsi nelle opere di bonifica. Salvo che non si gestisca la bonifica in maniera commissariale. Quello che ora la Regione chiede, e ci auguriamo che il premier Conte accolga la nostra richiesta e nomini subito un commissario ad hoc”.

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