Venezia – Non si è fatta attendere la replica di Elena Donazzan, che ha subito risposto ai consiglieri regionali veneti del Partito Democratico che si sono scagliati contro la sua partecipazione al convegno organizzato a Verona da Casapound, poi censurato da Facebook. “Non mi lascio dire da nessuno dove andare – scrive l’assessore regionale -, chi salutare o cosa dire. Mi indigna che i colleghi veneti del democratico Partito Democratico sostengano questa censura. Non erano loro quelli della libertà di pensiero?”
“Come al solito – conclude Donazzan – il Pd predica bene e razzola male: sono sempre i primi a scagliarsi a difesa delle donne e delle libertà, salvo poi non proferire una sola parola quando il Coordinamento studenti medi di Padova ha diffuso il volgare e violento fotomontaggio che mi ritraeva sfregiata in volto da una svastica insanguinata. Non bastasse, oggi, si dichiarano pure a favore delle censure di Facebook. Facciano pace con se stessi, io resto una libera donna in un libero Stato”.
Altro che difesa della democrazia! Difendono solo chi è dalla loro parte. Chi è fuori dal loro pensiero unico è fascista, populista, razzista etc. Io preferisco difendere la libertà di pensiero e di giudizio.