Pedemontana, a Montecchio passa sui rifiuti

Montecchio Maggiore – Ben poche altre nazioni, forse nessuna, naturalmente tra quelle più industrializzate con le quali ci confrontiamo, sono ormai da decenni violentate, offese nelle sue bellezze e nella sua natura, come lo è l’Italia. Ce ne accorgiamo ad ogni passo che facciamo, e solo chi non vuol vedere non vede. Gli ecomostri, nel Bel Paese, non si contano, abbiamo costruito, dagli anni Sessanta in poi, in un modo intensivo ed inutile, devastando il paesaggio ed impermeabilizzando il suolo, con il grave dissesto idraulico e idrogeologico che ne deriva. Senza contare l’inquinamento atmosferico…
Ma oltre alle ferite evidenti, ve ne sono molte altre poco visibili, basti pensare all’inquinamento da Pfas. Tra queste ferite meno visibili ci sono anche le discariche, spesso anche abusive, con le quali ci siamo frettolosamente liberati dei rifiuti negli anni della gestione irresponsabile della cosa pubblica. Queste discariche, specialmente quando sono abusive, da decenni rilasciano sostanze d’ogni genere nel terreno e nell’acqua (e che quindi beviamo e assumiamo in vari modi) e spesso si rivelano a noi quando si scava il terreno per qualche opera pubblica.
Sta succedendo nei lavori di costruzione della Superstrada Pedemontana Veneta, in particolare nella zona di Montecchio Maggiore, dove è venuta fuori una gran quantità di rifiuti di ogni genere, probabilmente una discarica degli anni ’80. La notizia era già venuta fuori, un po’ in sordina, alcune settimane fa, ma adesso la cosa è documentata con dovizia di particolari da un video, che pubblichiamo di seguito e che gira sui social in questi giorni, segnalatoci proprio attraverso Facebook.
La signora che lo ha realizzato e che, con grande senso civico, lo diffonde per il bene di tutti noi, non manca di commentarlo con lucidità e preoccupazione. Quella stessa preoccupazione che è dei tanti italiani che sono ormai stanchi di essere avvelenati e presi in giro da un establishment che ha devastato il Paese nei decenni passati e che ora si limita a “spostare lo sporco sotto il tappeto”.