Banche venete, a chi faceva comodo quel sistema?

Vicenza – Stanno facendo discutere e sollevando reazioni le parole dell’economista Lorenzo Bini Smaghi, secondo il quale, in una intervista rilasciata al Mattino di Padova, il crac delle ex banche popolari venete poteva essere evitato “se i soci – dice Bini Smaghi – avessero deciso per tempo di cambiare gli amministratori. C’è da chiedersi perché non l’han fatto: non avevano tutte le informazioni sul vero stato di salute della banca, o quel sistema faceva comodo a molti?”.
A commentare queste parole dell’economista, con un passato in Banca d’Italia e alla Bce, interviene oggi l’associazione vicentina dei piccoli risparmiatori Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza, definendo strumentale la domanda che si pone l’economista “considerate le cifre irrisorie di ricapitalizzazione a cui Bce ha richiamato, negli ultimi anni, le due venete dopo gli stress test”
“Allora la Banca centrale europea non sapeva o la situazione faceva comodo?” Si chiede l’associazione girando a Bini Smaghi la sua stessa domanda -. “Siamo stanchi di dottori che curano malati morti o di veggenti del giorno dopo – concludono i risparmiatori -. Queste domande strumentali che richiamano a considerazioni speculative dei risparmiatori le rigiriamo al mittente sottolineando che se c’erano coperture sicuramente arrivavano dal sistema e da chi poteva permetterle”.