Pfas, M5S interroga su situazione a Vicenza

Vicenza – Un caso di possibile inquinamento da Pfas nella città di Vicenza è al centro di una interrogazione presentata dalla consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle Liliana Zaltron. Riguarda il pozzo Scaligeri, di Acque Vicentine, situato nella zona industriale ed utilizzato in passato come integrazione nei momenti di più intensa richiesta idrica. Il pozzo è stato posto fuori servizio nel 2013, dopo un’indagine dell’Istituto di ricerca sulle acque che aveva rilevato un picco di inquinanti in un altro pozzo vicino, che tuttavia era privato e quindi non connesso alla rete acquedottistica.

La consigliera comunale rileva però che all’epoca “nella normativa vigente, non esisteva obbligatorietà nella ricerca dei Pfas, Pfoa e degli altri inquinanti fluorurati oggi all’attenzione”, che altre indagini non ne sono mai state effettuate e che neanche si sa “da quando sia iniziato l’inquinamento delle falde da parte delle sostanze attualmente in studio”.
Su queste premesse la Zaltron chiede quindi di sapere tutto sul pozzo Scaligeri: dove si trova esattamente, le sue caratteristiche, il suo diametro, come è fatto, a che profondità pesca acqua, la sua portata, a quale zona dell’acquedotto era allacciato, quando è stato utilizzato. La consigliera comunale vuole anche sapere “se Acque Vicentine, anche sull’esperienza dell’inquinamento avutosi nella zona dello stadio, può dire con certezza che l’acqua del pozzo Scaligeri non si sia propagata in tutta la città o se sia rimasta relegata alla sola zona industriale”.
Ed ancora, “quanti pozzi privati ci sono in zona industriale e la loro esatta ubicazione, dove va la loro acqua, e se infine il sindaco Achille Variati intenda effettuare una campagna di analisi e di indagine dell’acqua degli stessi pozzi privati, nonché del sangue degli abitanti della zona industriale”. Zaltron conclude la sua interrogazione chiedendo se “se non sia il caso di effettuare analisi del sangue dei cittadini di tutto il Comune di Vicenza, così come è stato fatto altrove”.