Cronaca

Oltre ai massaggi c’è di più. Chiuso centro benessere

Thiene – Era consistente il giro d’affari, circa 20mila euro al mese, del centro benessere “Fiori d’Oriente” di Motta di Costabissara, che è stato sequestrato ieri pomeriggio dai carabinieri, al termine di una operazione finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro in nero e della prostituzione. Dopo circa un mese di indagini serrate, con appostamenti in borghese e raccolte le testimonianze di alcuni clienti, infatti, i militari della tenenza di Dueville, in collaborazione con i loro colleghi del nucleo ispettorato del lavoro di Vicenza e con quelli del Nas di Padova, sono giunti alla conclusione che in quei locali sarebbe stato messo in piedi un giro di prostituzione.

Oltre ai sigilli apposti all’esercizio, gli uomini dell’arma hanno anche fatto scattare le manette ai polsi della direttrice del centro, una cittadina cinese di 31 anni, domiciliata a Vicenza, che è stata accusata di sfruttamento del lavoro nero e attualmente detenuta nel carcere di Montorio Veronese, in provincia di Verona, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.

Parte del materiale sequestrato dai carabinieri
Parte del materiale sequestrato dai carabinieri

“In questa occasione – ha precisato, a proposito, il capitano Davide Rossetti, comandante della compagnia carabinieri di Thiene – il capo di imputazione che ha portato all’arresto è quello dello sfruttamento del lavoro in nero, secondo l’articolo 603 bis del codice penale. Questo ci ha permesso di arrestare non il titolare del centro, un uomo di nazionalità cinese la cui posizione è attualmente al vaglio della magistratura, ma la responsabile di fatto dell’attività. È una novella introdotta nel novembre 2016 e quello di ieri è uno dei primi interventi attuati grazie a questo articolo di legge in riferimento all’attività dei centri massaggi”.

Quando, ieri pomeriggio, i militari sono entrati nel centro massaggi, vi hanno trovato tre persone: la responsabile, autorizzata a ricevere dai clienti il pagamento per le prestazioni, e due ragazze, delle quali una era nuda ed è stata colta in flagranza. Vista l’ampiezza della struttura, dotata di sette stanze per massaggi, ognuna con un letto ed una vasca da bagno, i carabinieri ritengono però che possano essere più numerose le ragazze impiegate.

Nel corso della perquisizione della struttura sono stati sequestrati registri ed altra documentazione, come tessere fedeltà e blocchetti di false ricevute. Dall’esame del materiale i militari hanno appurato che i clienti del centro, in attività dal 2016, in questi primi mesi del 2017 sono stati circa 400, dai 30 ai 60 anni di età, che pagavano cifre comprese tra i 20 e i 100 euro, a seconda del tipo di prestazione.

Ben nascosti nel doppio fondo di un armadio, poi, sono stati trovati e sequestrati contanti per circa 13mila euro. Precarie, inoltre, le condizioni igienico sanitarie del centro. In un locale adibito a mensa (il che, tra l’altro, fa supporre ai carabinieri che le ragazze dimorassero nella struttura e non vi lavorassero soltanto) è stato trovato un topo morto. Le sanzioni amministrative elevate, per violazione della legge sanitaria e sul lavoro, ammontano a circa 9mila euro.

Ilaria Martini

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