Veneto

Autonomia, firmato il decreto per il referendum

Venezia – “Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”, Sarà questo il quesito che i veneti troveranno sulla scheda, il 22 ottobre, andando a votare al referendum consultivo per l’autonomia. “E l’importante è proprio andare alle urne” ha messo in evidenza oggi il presidente della Regione Luca Zaia facendo il punto, a palazzo Balbi, a Venezia, sull’organizzazione del referendum e firmando davanti a una numerosa platea il decreto che indice la consultazione.

Tra i passaggi istituzionali ora ci sarà la comunicazione ai sindaci per l’affissione del manifesto di convocazione dei comizi elettorali e la trasmissione ai Tribunali della regione e alla Corte d’Appello di Venezia per la costituzione a norma di legge, rispettivamente, degli uffici provinciali per il referendum e dell’ufficio centrale per il referendum. La macchina è in moto insomma per quella che Zaia ha definito una “chiamata di popolo”.

“Un atto – ha sottolineato il presidente della Regione – che volutamente compiamo alla vigilia di una data simbolo, il 25 aprile, festa della Liberazione, e del patrono dei veneti, San Marco. Ma, sia chiaro, noi siamo pronti da mesi per il referendum, lo eravamo già a dicembre, quando abbiamo cercato invano di ottenere da Roma l’election day che ci avrebbe fatto risparmiare 14 milioni di euro. Il referendum si fa e sarà il referendum dei veneti, non dei partiti e nemmeno di Zaia, sarà un grande momento di democrazia e di partecipazione. E il giorno dopo la nostra Regione non sarà più quella di prima, perché avremo dato vita alla Questione veneta e pretenderemo che nei programmi di governo sia contemplata la nostra autonomia regionale”.

La Giunta veneta ha già approvato una deliberazione che fissa le procedure di carattere organizzativo per l’esecuzione degli adempimenti necessari all’attuazione della consultazione, incaricando alcune strutture regionali di predisporre il materiale necessario, per il quale si è già conclusa anche la procedura negoziata per l’affidamento del servizio di predisposizione grafica, stampa, confezionamento e consegna. E’ stato ultimato anche il sistema informatico per la raccolta e la gestione dei dati riguardanti le operazioni ai seggi e lo scrutinio.

Inoltre, sono state introdotte, dal consiglio regionale, delle modifiche legislative per consentire un più ordinato svolgimento della consultazione, allineando l’orario di votazione a quello previsto dalla legge, autorizzando l’indizione del referendum anche nel caso di mancata intesa con lo Stato per l’election day e l’organizzazione di una campagna informativa sulla base di un piano di comunicazione che sarà sottoposta al parere preventivo della competente commissione consiliare. Zaia ha anche auspicato che il Ministero dell’interno autorizzi al più presto l’accordo con le Prefetture per la gestione di varie incombenze referendarie.

“Tuttavia – ha precisato Zaia – anche se il Ministero dell’Interno ci lascerà senza risposta abbiamo pronto un piano B. Questo referendum è una cosa seria, su di esso potremo costruire la nostra autonomia regionale, esattamente come quella di Trento e di Bolzano. Noi vogliamo diventare pienamente autonomi e chiediamo in tal senso l’applicazione in toto dell’articolo 116 della Costituzione. Questo è l’obiettivo che pur partendo da situazioni diverse condividiamo con la Lombardia e sul quale insieme porteremo 15 milioni di italiani, un quarto del Paese, finalmente ad esprimersi”.

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