Valdagno, “Effetto digitale”. Professioni che cambiano

Valdagno – “Effetto digitale: le professioni che mancano in Italia e le esigenze delle imprese” è questo il titolo del terzo incontro, promosso dal Comune di Valdagno in collaborazione con Local area network e Guanxinet, all’interno del ciclo di appuntamenti “Valle dell’Agno: un percorso per un nuovo sviluppo”. Si terrà il 22 marzo, alle 18, presso la sala Soster di Palazzo Festari, e servirà a fare il punto sul mondo delle professioni digitali, tra profili ancora poco coperti in Italia e quello che le aziende stanno cercando.
“Dal digital manager al social media manager – spiegano in una nota gli organizzatori -, dall’e-commerce manager fino al Crm manager. Chi sono? Cosa fanno? Quali competenze servono? Le tecnologie stanno cambiando il modello del lavoro e si calcola che nel 2020 ci saranno 900 mila posizioni per professioni digitali non coperte. In Italia i giovani occupati nel digitale sono solo il 12% a fronte di una media europea del 16%. Scuola, università ed imprese sono pronte ad investire in questi nuovi settori? A cercare di dare delle risposte a questi quesiti sarà un pool di esperti del settore”.
Ad introdurre l’incontro saranno l’assessore alle attività produttive del Comune di Valdagno, Liliana Magnani, e il direttore di Local area network, Luca Romano. La parola passerà poi a Laura Cailotto dell’associazione “G. Benetti – Orientare il futuro” che coordinerà il dibattito in compagnia degli ospiti Michele Lorenzi, direttore generale di Develon, Giulio Visonà fondatore della start-up Wsb Srl, Marco Chemello, consulente e formatore di Wikimedia Italia, Luca Battistin, del dipartimento di informatica dell’Iti Marzotto, e Maurizio Zordan, Ceo di Zordan.
“In un momento storico in cui l’alternanza scuola-lavoro è sempre più importante – ha commentato l’assessore Magnani – orientare gli studenti è quasi un nostro obbligo. Dobbiamo fornire tutte le informazioni necessarie a capire dove sta andando il mondo delle professioni, quali sono i settori in fase di sviluppo e quali i profili richiesti. Oggi più che mai occorre avere chiaro quello che si vuole fare da grandi, perché il mondo cambia a ritmo frenetico e se non lo si sa cogliere c’è il rischio di perdere grandi opportunità”.
“Non esiste solo il tema delle professioni digitali che mancano – ha infine ricordato il direttore di Local area network – perché il tasso d’innovazione è continuo e imprime al cambiamento dei lavori in questo settore una velocità impressionante. Insieme, c’è anche la questione della digitalizzazione delle piccole imprese che, per cultura e organizzazione, diffidano delle applicazioni”.