Trissino / Venezia – Sono stati 101, su un totale di 126, vale a dire circa l’80%, secondo la Cgil, i lavoratori dell’azienda Miteni di Trissino che hanno aderito allo sciopero proclamato per oggi, “a sostegno – come si spiegava in una nota che annunciava la protesta – delle richieste avanzate all’azienda in termini di investimenti e di piano industriale e per manifestare la forte preoccupazione dei lavoratori Miteni per le problematiche riguardanti la salute, la sicurezza, l’ambiente e l’occupazione”.
Alla fine della mattinata, verso le 12.30, una delegazione sindacale, composta dalle Rsu aziendali, dai segretari Cgil, Cisl e Uil di Vicenza e del Veneto, di categoria e delle tre confederazioni, è partita in pullman per raggiungere Venezia, dove, a Palazzo Ferro Fini, era in corso una riunione del consiglio regionale.
“Abbiamo avuto una conferma da parte dell’assessore alla sanità, Luca Coletto – ha raccontato a fine giornata Verena Reccardini, la segretaria generale Filctem, che rappresenta i tessili e i chimici – che saranno monitorati i lavoratori Miteni, gli ex dipendenti e i lavoratori dell’intero indotto”.
“Un’altra conferma – ha proseguito – è arrivata dall’assessore al lavoro Elena Donazzan, che ha promesso di convocare un tavolo con l’azienda per affrontare i temi occupazionali. Da parte nostra, vorremmo tenere assieme l’aspetto sanitario, quello ambientale e quello dei posti di lavoro e quindi vorremmo che l’azienda rimanesse sul territorio, ma vorremmo vedere un piano industriale”.
“Il problema dell’inquinamento da Pfas, le sostanze perfluoro alchiliche, è rilevante – ha sottolineato il segretario generale della Cgil vicentina, Giampaolo Zanni -. L’obiettivo, in tutta questa vicenda, lo raggiungeremo quando vi sarà un accordo per garantire un futuro ai dipendenti e contemporaneamente la salute di tutti, cittadini e dipendenti”.