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Pfas, Commissione ecomafie dura con Miteni e Regione

Roma – “La Commissione d’inchiesta sulle ecomafie ha approvato all’unanimità la relazione sui Pfas che hanno inquinato per anni i territori di Padova, Vicenza e Verona. E’ stato un lavoro lungo e approfondito che si è avvalso di decine di audizioni e della collaborazione di specialisti nel settore giuridico, scientifico e sanitario. Sono state determinate con chiarezza indubitabile sia le responsabilità che gli obblighi che dovranno essere assunti con la massima urgenza”.

Lo afferma in una nota la senatrice Laura Puppato, capogruppo del Pd in Commissione d’inchiesta ecomafie. “Nel testo – spiega la parlamentare – si è stabilito che nelle zone colpite vi è una percentuale superiore all’11% di mortalità tra i residenti rispetto alla base statistica generale, con particolare riguardo a patologie dell’apparato endocrino e cardiovascolare. Così come si è avuta evidenza del passaggio in placenta e della modifica morfologica degli spermatozoi. Va sottolineato che la persistenza ambientale delle molecole e la tendenza ad accumularsi nell’organismo per esposizioni prolungate, rappresentano i maggiori fattori di preoccupazione sanitaria, alla luce della presenza di queste sostanze nelle acque potabili e negli alimenti”.

La relazione evidenzia che le barriere idrauliche finora messe a punto dall’azienda Miteni, responsabile del 98% degli scarichi inquinanti, non riescono a trattenere le sostanze perfluoroacriliche in quantità sufficiente. Le stesse vanno quindi ad inquinare anche le falde acquifere di valle. “Risulta necessario – sottolinea quindi Laura Puppato – l’intervento immediato della provincia di Vicenza per supplire alle carenze della Regione, fissando limiti più bassi allo scarico in fognatura e modificando l’autorizzazione Aia, in conformità ai valori di concentrazione di Pfas suggeriti dall’Istituto superiore di Sanità”.

Nella relazione si conferma infine che la regione Veneto ha la piena potestà normativa per fissare parametri e limiti alle molecole inquinanti e pericolose. “Tutto questo lavoro – conclude la senatrice democratica – porta, all’evidenza delle istituzioni e della magistratura, la necessità di agire tempestivamente per impedire la prosecuzione di un inquinamento dannoso per la salute e per l’ambiente. Il livello di persistenza dei Pfas induce a chiedere la chiusura delle lavorazioni di perfluoroacrilici nell’azienda Miteni e la sostituzione degli impianti acquidottistici”.

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