Veneto

Pfas, blitz degli ambientalisti: “E’ la terra delle bugie”

Cologna Veneta – Blitz di protesta questa mattina degli attivisti di Legambiente e del Coordinamento acque libere da Pfas, che si sono trovati a Cologna Veneta, in località Sule, nei pressi dello scarico del collettore Arica, sul fiume Fratta Gorzone, per una colorata manifestazione, un flash mob che, rivolto alle massime autorità regionali sia politiche che sanitarie, intendeva denunciare, seppur in forma carnevalesca,  la grottesca situazione che il caso inquinamento da Pfas ha scatenato in questi anni.

“Oggi, con una settimana di anticipo rispetto al carnevale di Venezia – hanno spiegato gli attivisti -, apriamo il nostro Carnevale, quello dei “Pfas: la terra delle bugie” perché ripercorrendo oltre tre anni di attività del coordinamento ci siamo accorti di come le promesse, le dichiarazioni e le comunicazioni prodotte dai massimi vertici politici e sanitari della nostra regione, contenessero nella maggior parte dei casi parole avventate proclami ed inesattezze, tanto da rendere grotteschi ed a tratti comici, i contorni di questo grave problema di inquinamento delle acque di falda, superficiali e di scarico”.

“Un carnevale lungo 36 mesi – ha sottolineato Luigi Lazzaro, presidente regionale di Legambiente – un susseguirsi di dichiarazioni imprecise che ci hanno spinto a suggerire oggi, goliardicamente, l’abito ufficiale del carnevale della terra dei Pfas: il famoso e amatissimo costume da Pinocchio. A parte la caratterizzazione goliardica del blitz, siamo seriamente preoccupati della situazione, un fenomeno che continua a mettere a rischio la salute delle persone e l’economia del territorio”.

Legambiente ed il Coordinamento acque libere da Pfas sottolineano che l’attesa per veder realizzate delle azioni concrete sta diventando inaccettabile. “Purtroppo – dicono le due associazioni – alle parole non stanno seguendo i fatti. Dopo che il consiglio regionale ha votato una delibera all’unanimità, ad oggi tutto sembra fermo, in primis la messa in sicurezza dell’acquedotto che con una spesa relativamente bassa consentirebbe un approvvigionamento di acqua libera da Pfas ed eviterebbe l’uso dei costosi carboni attivi”.

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