Pubblicati atti del convegno su Fernando Bandini
Vicenza – In occasione del terzo anniversario della morte dello scrittore e poeta vicentino Fernando Bandini la biblioteca civica Bertoliana, di Vicenza, ha dato alle stampe gli atti del convegno a lui dedicato, che si tenne a palazzo Trissino un anno fa e che era intitolato “Domani nelle cose la parola vivrà”. Organizzato dal Comune di Vicenza, dalla biblioteca Bertoliana e dall’Accademia Olimpica, le tre istituzioni cittadine che si sono spartire una parte importante delle attenzioni, delle ore e della passione che Bandini ha espresso nel corso della sua vita, il convegno ha inteso ricordare la sua opera poetica, l’impegno civile, la grande sensibilità umana e culturale.
Come sottolineato dal presidente della Bertoliana, Giuseppe Pupillo, nella sua introduzione al libro, assieme a personaggi quali Neri Pozza, Goffredo Parise ed altri intellettuali vicentini, Bandini seppe, spesso controcorrente, tener viva la tensione e allargare gli orizzonti della conoscenza, principalmente in campo culturale, ma egualmente impegnandosi nella vita civile e politica, divenendo un punto di riferimento essenziale per un rinnovamento della città. Un concetto ribadito anche dal vicesindaco di Vicenza, Jacopo Bulgarini d’Elci, che nel suo intervento ha definito Bandini “riferimento intellettuale e culturale nella nostra città, la cui perdita non lascia intravedere altre figure capaci di sostituirlo nell’immaginario culturale di Vicenza”.
Le voci che nel libro tratteggiano la figura di Bandini, considerato uno dei maggiori poeti italiani del secondo Novecento, sono quelle di Paolo Lanaro (“Memorie, mito, utopie nella poesia di Fernando Bandini”), Adriana Chemello (“La memoria del core”), Emilio Franzina (“Bandini uomo pubblico e consigliere comunale di Vicenza”), Cesare Galla (“La memoria riconciliata”), Maurizia Veladiano, la giornalista vicentina che incontrò Bandini poche ore prima che morisse (“Aspettando la neve”) e Giorgio Sala (“Fernando Bandini, un cittadino”). Il libro è in vendita presso la biblioteca Bertoliana, che ha verso Bandini un enorme debito di riconoscenza per essere stato l’ideatore, nel 1995, del “Progetto archivio scrittori vicentini”, strumento indispensabile per mantenere viva la loro memoria storica e stimolare ricerche e approfondimenti.