Cronaca

Niente processo per Stacchio. Caso archiviato

Nessun processo contro Graziano Stacchio, il benzinaio di Ponte di Nanto che il 3 febbraio del 2015 aveva fatto fuoco con un fucile contro alcuni malviventi che stavano tentando una rapina alla gioielleria Zancan. Come si ricorderà furono le circostanze in cui morì, raggiunto da un proiettile esploso da Stacchio, uno dei rapinatori, Albano Cassol, e di qui il procedimento giudiziario contro il benzinaio per eccesso di legittima difesa. Stacchio, nei mesi seguenti, era stato comunque oggetto di solidarietà da parte di molti, in particolare il mondo politico vicino alla Lega Nord e alla destra non gli ha fatto mai mancare il suo sostegno. Anche una componente non marginale dell’opinione pubblica veneta lo ha sempre sostenuto.

Ed ecco che è arrivata adesso anche la parola fine ufficiale e definitiva alla sua vicenda giudiziaria. Ieri infatti il giudice di Vicenza, Stefano Furlani, ha deciso per l’archiviazione del caso, richiesta del resto avanzata dalla stessa accusa. Questo perché le indagini hanno portato alla conclusione che i banditi avrebbero sparato ad altezza d’uomo mentre il benzinaio di Nanto lo avrebbe fatto tenendo bassa la mira, cercando quindi di non uccidere. A provarlo anche il fatto che Cassol è stato colpito alla coscia, e solo per una fatalità il proiettile ha reciso l’arteria femorale portando il bandito ad un rapido dissanguamento.

A favore di Stacchio poi si è sempre sottolineato, da parte di coloro che lo hanno sostenuto, anche concretamente, che la decisione di sparare era stata da lui presa soprattutto per difendere la commessa della gioielleria. “Lo rifarei ancora oggi” ha detto oggi il benzinaio ai microfoni della Rai, aggiungendo di essere un po’ confuso ma felice per come si è risolta la vicenda, della quale si aspettava comunque un epilogo come quello che in effetti c’è stato.

Soddisfazione anche da parte di coloro che si sono battuti in questi anni per il suo proscioglimento e per la modifica delle norme che regolano la legittima difesa. Tra questi Italia dei Valori, che a livello nazionale si è molto impegnata negli ultimi tempi su questo fronte. “Siamo contenti – ha detto Ignazio Messina, segretario nazionale del’Idv – che sia stata archiviata l’accusa di eccesso di legittima difesa per Graziano Stacchio. Riteniamo però che la legge vigente, che contiene il criterio della proporzionalità della reazione, sia da migliorare perchè sono ancora troppi i casi in cui chi reagisce va sotto processo e secondo noi, non dovrebbe proprio iniziare un processo a chi si difende. Per questo abbiamo presentato una precisa ed articolata proposta di legge popolare che intende rinforzare la legittima difesa già sottoscritta da oltre un milione e duecentomila firme in tutt’Italia”.

“Noi non vogliamo cittadini pistoleri – ha concluso Messina -, ma riteniamo che per tutelare sé stessi, i propri cari o i propri beni, i cittadini debbano poter difendersi se aggrediti all’interno della propria abitazione o del proprio esercizio commerciale. In più, bisogna cancellare la fattispecie normativa secondo la quale l’aggressore può, in taluni casi, chiedere all’aggredito il risarcimento del danno. Un assurdo normativo, che la nostra proposta di legge popolare per potenziare l’inviolabilità del domicilio, appena approdata in Senato, vuole rimuovere”.

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