Provincia

Ville venete, in un libro uno sguardo dall’interno

Dentro le ville venete – Un nuovo sguardo, edito da Terra Ferma, è un recente volume di rara bellezza iconografica che rivela nella policromia della pittura e dell’architettura tutta la magnificenza di quella che, a ragione, fu definita civiltà delle ville e che oggi conta oltre 4.500 edifici disseminati tra Veneto e Friuli.

A curare il volume, presentato a metà dicembre nella suggestiva cornice di villa Contarini a Dosson di Casier nel Trevigiano, Giuseppe Barbieri, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, il quale sviluppa significativamente la prospettiva già delineata nel precedente lavoro Ville venete – Un nuovo sguardo (Terra Ferma, 2013). A quel dibattito culturale e scientifico che conduce alla nozione di civiltà delle ville venete, corrisponde quest’anno una rigorosa e affascinante indagine delle logiche di fondo che hanno presieduto alla decorazione delle ville stesse.

Entrare dentro le ville venete, secondo Barbieri, significa accedere a un universo narrativo di immagini che si è sviluppato nel corso di alcuni secoli, almeno dalla metà del XV alla fine della Serenissima. Un universo che si dispiega per centinaia di pareti affrescate, tra gli altri, da artisti come Paolo Veronese, Giambattista Zelotti, Giulio Carpioni, i Tiepolo, dove gli antichi miti si intrecciano con le riflessioni senza tempo sull’amore, la natura, la morte e la rinascita, in un dialogo tra committenti e artisti, letterati e musicisti, uomini di teatro e fattori.

Ville copBarbieri ricostruisce le diverse tappe della recente attenzione storiografica sugli affreschi di villa ma soprattutto ci conduce all’interno e nel centro della scena che, per oltre tre secoli di pittura veneta, ha guidato e orientato il racconto della villa. Ci rende evidenti le nuove opportunità messe a disposizione dalle moderne tecnologie multimediali nella fruizione di un così imponente sistema di segni. Al suo saggio si affiancano in questo senso anche i contributi di Massimo Bergamasco, Marcello Carrozzino e Chara Evangelista, del Laboratorio di Percezione Robotica del Sant’Anna di Pisa, e quello di Carla Garozzo sulla villa Manin di Passariano. Nell’ultima parte dell’opera, quattro progetti gastronomici di qualificati chef del territorio ribadiscono altrettanti elementi del codice secolare della vita in villa.

Ville 2Il volume di oltre 170 pagine elegantemente illustrate, si apre con le lettere dei presidenti delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e si fregia del patrocinio dell’Istituto Regionale Ville Venete. Il lungo saggio di Giuseppe Barbieri descrive le tappe della riscoperta degli affreschi di villa; l’intervento di Elettra Morlin evidenzia il peso delle Metamorfosi di Ovidio nel repertorio della decorazione; quello di Massimo Bergamasco, Marcello Carrozzino e Chiara Evangelista, del laboratorio di percezione robotica del Sant’Anna di Pisa, propone un originale percorso sui contenuti delle ville; quello di Carla Garozzo concretizza lo scenario con un focus sulla villa Manin di Passariano.

La vicentina Giuliana Fontanella, presidente dell’Istituto Regionale, scrive in una nota di prefazione che per tutelare e promuovere questo patrimonio fu costituito nel 1958 l’Ente Nazionale Ville Venete, nato per volontà di intellettuali veneti come Renato Cevese, Giuseppe Comisso, e molti altri, sostenuto da una campagna di stampa e da una mostra e che attraversò l’Europa, suscitando grande interesse. Alla scadenza naturale dell’istituzione, la Regione Veneto, d’accordo con la Regione Friuli, si attivò per promuovere la costituzione di un nuovo ente pubblico che ne raccogliesse l’eredità e ne continuasse l’opera. Con legge regionale veneta del 1979 e analoga legge del Friuli del 1980 nasceva quindi l’Istituto Regionale Ville Venete con compiti di salvaguardia del patrimonio culturale che si manifestarono attraverso interventi di consolidamento e restauro e con attività di valorizzazione.

“Dopo cinquantasei anni di attività – precisa Fontanella – l’istituto continua le opere dei fondatori collaborando con i proprietari delle ville, non solo sostenendo il restauro, ma anche promuovendo studi e ricerche come quella che si presenta con questa importante pubblicazione, ricca di immagini e di materiali di approfondimento elaborati con il contributo di giovani studiosi in grado di mettere in relazione architettura, territorio, paesaggio, enogastronomia e sistema economico”.

Giuseppe Barbieri è professore ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università Ca’ Foscari Venezia, dove dirige anche la Scuola dottorale interateneo in Storia delle Arti. È membro del Consiglio scientifico del Centro internazionale d’arte contemporanea di Punta della Dogana. È autore e curatore di oltre trenta volumi, molti dei quali per Terra Ferma. Ha curato mostre, tra l’altro, a Venezia, Vicenza, Milano, Madrid.

Alessandro Scandale

Articoli correlati

Back to top button
Verified by MonsterInsights