Vicenza, ritrovato il ritratto di Palladio

È stato ritrovato ieri sera dagli agenti della Squadra Mobile il dipinto ad olio “Ritratto di Andrea Palladio” attribuito a Giovanni Battista Maganza, sparito lo scorso 2 ottobre da Villa Valmarana ai Nani a Vicenza. La cornice era stata recuperata tre giorni dopo il furto. Era stata trovata, danneggiata, in un bosco, da un uomo a passeggio con le figlie piccole nella zona boschiva intorno alla villa. Mercoledì sera gli agenti della Squadra Mobile, coordinata dal vicequestore Michele Marchese, hanno messo fine, almeno in parte, alle indagini ritrovando la tela e indagando, con l’accusa di furto in concorso, quattro giovani moldavi residenti in città, due di loro con precedenti. Il ritrovamento è stato possibile anche grazie al silenzio mediatico che si era venuto a formare attorno alla vicenda e che ha reso gli autori del furto tranquilli, tanto da tenere il quadro in casa, senza avere fretta di piazzarlo sul mercato. Uno dei quattro indagati ha fornito una confessione parziale, determinante per il rinvenimento. Le indagini erano scattate poche ore dopo il furto e, pian piano, si è fatta una scrematura dei vari indizi che ha portato a una serie di perquisizioni, l’ultima ieri sera, a casa di uno dei quattro. Il dipinto è stato ritrovato in ottime condizioni. È da escludere che i tre moldavi alle dipendenze della villa da più di quindici anni siano coinvolti, anche se i colpevoli sono dei connazionali.

La contessa Carolina Valmarana ha voluto ringraziare la polizia per l’impegno di questi mesi ed è felice che la cosa si sia risolta del migliore dei modi. “Stamattina – ha detto – il vicequestore Marchese mi ha telefonato annunciandomi che che doveva darmi una buona notizia. La prima cosa che ho pensato è che i poliziotti sono stati molto bravi. Il quadro è in ottime condizioni, invece la cornice è stata ritrovata danneggiata. Per quanto riguarda il sistema di sicurezza non è cambiato nulla. Ovvio che chi l’ha rubato conosceva le abitudini della villa, sapendo che l’allarme viene disattivato alle otto. Sono bastati dieci minuti infatti per staccare il quadro dalla parete e saltare il muretto per uscire. Ieri ho dovuto riscrivere un pezzo sulla villa per un sito internet nel quale la descrivevo con il quadro assente. Devo riscriverlo adesso, e ne sono ben felice. E’ l’unico ritratto del Palladio esistente, con un valore più simbolico che monetario”.
Il dirigente della Mobile, Marchese, commenta così l’attività investigativa svolta: “L’indagine è partita subito dopo il furto, avevamo percepito il pericolo che l’opera stava correndo e, grazie ad un blitz, siamo riusciti a recuperarla. Le indagini sono ancora in corso perché ci sono altri aspetti da chiarire. L’attività ci ha portato ad avere quattro indagati moldavi, residenti in città, estranei al contesto criminale. Una serie di perquisizioni e tanta pazienza nel ricostruire i vari tasselli ci hanno portato a ritrovare il quadro. La conduzione delle indagini è stata complessa, in quanto la comunità era reticente, il pressing degli agenti ha però permesso di far confessare uno di loro”.
E proprio chi ha confessato ora è denunciato per ricettazione. Come detto quindi, i quattro indagati non sembrerebbero esperti in traffico d’arte e non è chiaro, per il momento, se avessero intenzione di vendere l’opera all’estero. Probabilmente è stato un incidente di percorso a determinare la stagnazione della situazione, mantenendo il quadro in casa. La cosa certa è che chi ha agito sapeva come muoversi all’interno della villa, perché è fuggito senza passare sotto le telecamere di sorveglianza. I particolari dell’attività investigativa non sono stati spiegati completamente perché le indagini sono ancora in corso. Ora comunque Palladio potrà ritornare a casa sua.