Grande Guerra, la storia tra teatro, visite e libri

Tante voci per raccontare un unico evento che ha segnato profondamente la storia del nostro paese. Grandi pagine della storia della letteratura italiana per ripercorrere la prima guerra mondiale. Si intitola La Grande Guerra il nuovo spettacolo di Theama Teatro, un reading musicale con opere di grandi poeti e scrittori del Novecento. Giovedì 16 ottobre nell’aula magna dell’Istituto Comprensivo di Trissino con ingresso libero, porterà in scena le parole di autori quali Carlo Stuparich, Arthur Rimbaud, Giuseppe Ungaretti, Vittorio Locchi, Emilio Lussu, Gabriele Marconi e il recente “La guerra di Giovanni” di Edoardo Pittalis. Durante lo spettacolo saranno proiettate immagini originali della rivista “La Tradotta” pubblicata dal Ministero della Propaganda durante il periodo della Grande Guerra per i soldati al fronte.
In occasione delle Centenario della Grande Guerra e delle celebrazioni del IV novembre ci sarà anche la lettura attoriale de Il fuoco nel cuore per la regia di Titino Carrara, sabato 18 ottobre alle 20.30 al Palasport di Torri di Quartesolo. Il testo, scritto e recitato da Titino Carrara e Giorgia Antonelli, sarà accompagnato dalle musiche originali ed eseguite dal vivo dai Calicanto. La scrittura è densa di riferimenti letterari e storiografici: “Giorni di guerra” di Comisso, “La ragazza del mulo” di Zandonella Callegher, “Addio alle armi di Hemingway”, “La guerra di giovani” di Pittalis, e altri sino al recentissimo “Eredità” della Gruber.
Ricordando la Grande Guerra è il titolo di un ciclo di cinque incontri a ingresso libero che si terranno nell’Oratorio di San Nicola a Vicenza. Dopo il primo appuntamento la scorsa domenica, gli incontri, sempre di domenica alle 17, proseguiranno domenica 26 ottobre con un concerto per pianoforte e viola dal titolo Come d’autunno le foglie: memorie e musiche della Grande Guerra nell’anno del Centenario. Lo scrittore Ruggero Dal Molin parlerà il 9 novembre de La guerra del soldato: racconti e immagini dall’Ortigara, mentre il 16 novembre ancora musica con Parlami d’amore: la canzone italiana tra le due guerre. Infine il 7 dicembre Roberta Mistrorigo, insegnante al liceo Pigafetta di Vicenza, parlerà de La poesia itaiana della Grande Guera: Rebora e Ungaretti.
Rimaniamo nell’ambito vicentino e proseguiamo il nostro itinerario alla scoperta dei più recenti libri dedicati all’argomento. 1915 1918 Ferrovie di guerra nel Vicentino – La linea “Decauville” Marostica-Breganze-Calvene-Thiene e altre storie è un recentissimo libro dei vicentini Francesco Brazzale e Roberto Sperotto, presentato in anteprima a Breganze nella serata inaugurale di Senza Orario Senza Bandiera, rassegna giunta alla decima edizione che si snoda in varie località della provincia. Un lavoro per conoscere un piccolo ma significativo tassello nella storia della Grande Guerra vissuta nelle retrovie dell’Alto Vicentino. La Prima Guerra Mondiale fu non solo un evento drammatico che coinvolse milioni di persone, ma anche un gigantesco meccanismo che produsse l’organizzazione di un più efficace sistema di trasporti e l’allestimento di servizi logistici di grandi dimensioni. Furono costruite, in una sorta di lotta contro il tempo, strade, difese, baraccamenti, magazzini, linee ferroviarie, sistemi idrici che permettessero la permanenza delle truppe in linea.
In questo quadro, fu subito evidente l’importanza dei collegamenti stradali e ferroviari e l’Alto Vicentino fu interessato dalla creazione di una fitta rete di strade, ferrovie e teleferiche verso l’Altopiano. Delle ferrovie a scartamento ridotto che collegavano la linea ferroviaria nazionale alle zone prossime al fronte si sono ormai perse le tracce e d’altra parte nell’immediato dopoguerra le decauvilles furono dismesse ovunque. Tra queste, la linea Marostica-Beganze-Calvene-Thiene. Con questo lavoro si tenta di “rendere giustizia” a un trenino dimenticato che correva lungo il pedemonte e del quale sono state recuperate inaspettate informazioni e memorie; il lettore troverà, oltre ai doverosi dati tecnici e storici, aneddoti curiosi, immagini inedite, diari di guerra. Non mancano naturalmente i necessari dati generali sulle ferrovie nell’area veneta durante il conflitto.
Spostiamoci nel Trevigiano, dove l’editore Kellermann pubblica Obiettivo Grande Guerra. Sarajevo 1914. La storia racconta che tutto sembrò nascere dall’attentato all’arciduca Francesco Ferdinando e a sua moglie Sofia, in quel 28 giugno di cento anni fa. In realtà, spiega il volume curato dal Centro Documentazione sulla Grande Guerra, le cause di quella che sarebbe diventata la Prima Guerra Mondiale vanno ricercate molto prima e affondano le radici nella crisi profonda che stava minando gli Imperi centrali e l’Europa intera.
La fotografia e la propaganda per immagini cominciarono così a farsi strada e sarebbero diventate uno strumento indispensabile di informazione.
Laterza pubblica Il fuoco e il gelo – La Grande Guerra sulle montagne di Enrico Camanni. Per tre anni e tre terribili inverni la Grande Guerra scaraventa migliaia di uomini sul fronte che dallo Stelvio e dall’Ortles scende verso l’Adamello, le Dolomiti, il Pasubio e Asiago. In quegli anni di fuoco, su 640 chilometri di ghiacciai, creste, cenge, altipiani e brevi tratti di pianura cadono circa centottantamila soldati. Le Alpi diventano un immenso cimitero a cielo aperto, sfigurate da una devastante architettura di guerra che scava strade e camminamenti, costruisce città di roccia, legno e vertigine, addomestica le pareti a strapiombo e spiana le punte delle montagne. Alpini e soldati del Kaiser si affrontano divisi tra l’odio imposto dalla guerra e l’istinto umano di darsi una mano, invece di spararsi, per far fronte alla tormenta e alla neve. Si ingaggiano piccole battaglie anche a tremilaseicento metri, ma la vera sfida è sempre quella di resistere per rivedere l’alba, la primavera, la fine della guerra, prima che la morte bianca si porti via le dita di un piede, o la valanga si prenda un compagno. Leggendo le storie di vita e di guerra raccolte in questo libro – crude e vere perché narrate dai protagonisti in prima persona attraverso le lettere e i diari – si scopre un mondo d’insospettata ricchezza e umanità.
Francesco Jori scrive per Biblioteca dell’Immagine Ne uccise più la fame, testo che racconta una Prima Guerra mondiale inedita, poco raccontata dalla storiografia ufficiale, raramente approfondita negli studi. Francesco Jori nel suo libro ripercorre gli anni di guerra vissuti dai civili nelle retrovie delle città, dei piccoli villaggi, dove non giunsero direttamente gli orrori delle trincee, ma il vuoto e la paura lasciato da centinaia di migliaia di giovani partiti al massacro, la fame esplosa dai campi abbandonati, il terrore di madri, padri, nonni, fratelli, centinaia di migliaia di famiglie, che sapevano che nulla sarebbe stato mai più come prima, in questa parte d’Italia. Un libro dedicato ai dimenticati di una guerra che di eroico ha avuto unicamente la capacità di sopravvivenza. “Ne ha ammazzati più la fame che le pallottole”, dicevano nel 1915-18, nelle retrovie.