Vicenza, carabinieri arrestano tunisino con una sfilza di precedenti

É un volto molto noto alle forze dell’ordine il tunisino arrestato dai carabinieri di Vicenza ieri mattina. Mohamed Mzoughi, 30 anni, in Italia senza fissa dimora, con precedenti, nullafacente e con i documenti per il permesso di soggiorno irregolari, ha una lunga lista di arresti avvenuti tra il 2008 e il 2014. L’ultima volta che è finito in manette è stata appunto ieri quando i militari, dopo aver perquisito un appartamento in cui l’uomo si trovava, lo hanno trovato in possesso di 40 grammi di eroina e millenovecentosettanta euro in contanti, proventi dell’attività di spaccio. Nell’abitazione sono stati trovati anche un bilancino di precisione, altro materiale idoneo a confezionare droga al minuto e tre telefoni cellulari e tre sim card intestate a persone inesistenti. Mzoughi si trova ora del carcere di Vicenza.

Il curriculum, se vogliamo chiamarlo così, del tunisino ha vari arresti per detenzione e spaccio di droga. Il primo arresto è avvenuto a Brescia nel 2008, dove l’uomo è stato colto in flagranza di reato mentre stava cedendo a terzi delle sostanze stupefacenti. L’anno dopo, sempre nella città lombarda e sempre per spaccio, un nuovo arresto. Anche a Vicenza Mzoughi era finito in manette, due volte. Nel primo caso era stato trovato con 125 grammi di eroina: condannato a un anno e tre mesi e a pagare una multa di 4 mila euro. Nella seconda occasione l’uomo aveva con sé 5,9 grammi di cocaina e venne condannato a un anno di reclusione e a pagare 3 mila euro di multa, pena sostituita dall’obbligo di firma. Il tunisino è anche indagato per l’accoltellamento di un suo connazionale al quale avrebbe pure rubato il cellulare. Il motivo, manco a dirlo, la droga. L’uomo ha poi riferito di aver agito così perché la vittima dell’aggressione si era impossessata di cento grammi di eroina e 4 mila euro in contanti, proventi dell’attività di spaccio della quale i due erano soci.
Nella notte del 9 giugno scorso Mzoughi è stato vittima di un accoltellamento ma agli inquirenti non ha fornito spiegazioni. Infine, il 13 agosto, mentre si trovava sottoposto all’obbligo di firma, è stato denunciato dalle volanti della polizia perché si era rifiutato di pagare le 18 birre consumate in un bar con degli amici.